Mlb Gallery Funambolismi Tra Bertozzi e Casoni e Spoerri in un dialogo con Achille Funi a Ferrara - MLB Maria Maria Livia Brunelli -
In bilico tra caducità e vita, le ceramiche di Bertozzi & Casoni tornano infatti alla MLB Gallery di Maria Livia Brunelli in dialogo, grazie alla gentile collaborazione con la Galleria Gaburro, con Daniel Spoerri, per raccontare e catturare momenti simbolici del vivere quotidiano. “Funambolismi”, questo il titolo della mostra che inaugura venerdì 27 alle 14.30.
con la visita guidata e un brindisi con i vini delle sabbie della Cantina Mattarelli. Alla vicina Imola, alle 17 inaugura una personale di Bertozzi & Casoni diffusa in tre musei della cittá, tra Palazzo Tozzoni, il Museo San Domenico e la Rocca Sforzesca.
Tutto l'evento sarà preceduto, alle ore 12, dall'inaugurazione della mostra di Achille Funi a Palazzo dei Diamanti.
Alle nature morte dell’artista ferrarese appartenente al gruppo del Novecento e tra i precursori del ritorno all'ordine, emblema di una classicità di ascendenza rinascimentale, Bertozzi & Casoni hanno dedicato alcune opere con meloni e angurie, soggetti ricorrenti nei dipinti di Achille Funi.
Ma non solo. Alla MLB sará anche possibile ammirare le opere realizzate con veri avanzi di cibo incollati su tela di Daniel Spoerri, esponente del Nouveau Realisme degli anni Settanta.
Il catalogo della mostra alla MLB, curata dal critico Paolo Toffolutti :
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Un vagito alla nascita del consumo di massa, ascoltato anche dalle arti visive, dapprima, alla metà degli anni ’50 un po’ incerto ed insicuro, ma poi un vero e proprio urlo riverberato via via per tutti gli anni ’60 e ‘70 sia dall’Indipendent Group a Londra che dal Nouveau Realisme a Parigi, dalla Pop Art a New York, dal Realismo Capitalista a Düsseldorf, e così via a Roma dalla scuola della Piazza del Popolo, a Bruxelles, a Vienna.
Diffusamente in po’ dappertutto la questione dell’imballaggio sollevata da Piero Manzoni, la questione dell’immagine-oggetto da Jim Dine, la questione della natura che si fa artificio Pino Pascali, e della ripetizione differente e del simulacro Andy Wharol, comincia a occupare la sensibilità degli artisti, a riempire le pareti dei loro studi, per poi essere portata in mostra nelle gallerie di tendenza, in processione alle varie Biennali di Venezia, sulle pagine dei rotocalchi, per essere infine internata nei musei e nei salotti borghesi.
In questa mostra dal sibillino titolo “Funambolismi” si fanno incontrare-scontrare due fasi culturali dello stesso fenomeno socio-culturale che trovano inizio in quel preciso istante di rivolgimento socio-politico che in Italia ha preso nome di “boom economico” legato all’accelerazione impressa all’economia mondiale dal capitalismo e dal suo sviluppo determinato dalla produzione del “consumo di massa”.
Ora, in mostra, solo due momenti di tre: prologo e sviluppo, ne manca l’epilogo di questo dramma che stiamo assistendo e recitando essendo noi al contempo attori e spettatori che calcano la scena.
Se nel prologo, assegnato in mostra a Daniel Spoerri, con una recitazione partecipata mette in scena uno gli aspetti salienti del consumismo: il consumo mentre è in atto; nel successivo sviluppo del fenomeno, recitato da Bertozzi&Casoni, del consumo assistiamo alla sua mummificazione, al suo congelamento con un gesto ieratico e monumentalizzante.
Daniel nell’opera presentata in mostra, ci fa entrare in scena nell’attimo appena dopo il delitto, col cadavere ancora caldo. Circoscrive il luogo con un “cordone sanitario” messo in mora dalla teca in plexiglas che ci restituisce tutti gli indizi e quanto ivi accaduto secondo protocolli propri della polizia scientifica. Nel luogo del delitto si possono osservare secondo un preciso protocollo scientifico, ancora le tracce del delitto che si è consumato: bicchieri e posate disposti disordinatamente a seguito di una colluttazione da pranzo di nozze, porcellane e tovaglie da grande occasione che nonostante la consumazione, ancora mantengono le apparenze di un certo decoro dopo essersi rovesciati e concessi nel divano… Tutto ma proprio tutto ci parla della furia da consumo inconscio, compulsivo, del piacere, del godimento dalla “jouissance”, direbbe Lacan, che, come un cataclisma, si è abbattuto sulla compostiera di una tavola apparecchiata da Cezanne stesso.
Nella seconda stanza si torna nuovamente a tavola. Qui però più che: “la rivoluzione non è un pranzo di nozze”, il consumo è qualcosa di meno rivoluzionario, qualcosa di cui si è solo sentito parlare. Qualcosa che è filtrato inquinando le falde più profonde della coscienza di ciascuno, il consumo viene visto ironicamente come qualcosa che si è idealizzato, che si è simbolizzato. Un qualcosa di cui si ha avuto notizia solamente da immagini di immagini mediatiche, passaparola da telefono senza fili, senza mai averne consapevolezza di cosa realmente accaduta. Di farne diretta esperienza quotidiana, essendo un comportamento così diffuso e connaturato nella vita ordinaria e biologica quanto sociale di ciascun animale terreno.
Ci stiamo alimentato unicamente delle apparenze. Viviamo nel racconto dei social. La scena si svolge per terra, alcuni trofei di cene o pranzi consumati vengono abbandonati sul pavimento appoggiati sul “pelouse verte” come parte di una “Colazione Sull’erba” di Edouard Manet o di un “Picnic ad Hanging Rock” di Joan Lindsay dove i protagonisti che siamo noi, attori e spettatori ritornano sul copione della strana sparizione delle due studentesse e dell’insegnante, quanto della bella Victorine Meurent sedotta ed abbandonata dai discorsi dei due giovani borghesi. Ci troviamo di fronte questi anti-monumenti al consumo che celebrano una storia che di la a passare. Una tragedia a cui manca l’epilogo a cui inevitabilmente seguirà una farsa.
Ceramiche smaltate abbandonate come resti al ciglio di una strada o di un campo. Corpi che le attraversano veloci nell’anno 2023 nella MLB Maria Livia Brunelli Gallery a Ferrara per la loro inaugurazione in pubblico. È vero quanto profetizzato da Balla, Prampolini e Depero nel manifesto “Ricostruzione Futurista dell’Universo”, l’universo è stato ricostruito più volte, ed ogni volta diverso. Ora viviamo di una diversa sensibilità sulle cose e sulle esperienze antropologiche che ci hanno segnato dalla nostra origine. Viviamo dentro una realtà tecnotronica ha prodotto un novo paesaggio culturale ed esistenziale. Tutti i santi giorni consumiamo informazione su informazione come fosse pane. Dopo l’epoca della fine delle grandi narrazioni siamo finiti nell’epoca dei grandi spettegoli del grande gossip così come nell’epoca dei finti pelle, dei finti legno, dei finti assegni, del finto amore e sostanze varie di cui non faremo mai esperienza diretta: simulacri di tazzine, di piatti, di gusci di uova di cui si va parlando e modellando restano un penultimo racconto sulla adorata natura morta di cui tanto si è parlato dal 1600 ad oggi.
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rando Barbieri, scrive: "In questi tre artisti il senso della caducità della vita e del consumismo si concretizza simbolicamente nel ventre umido di un melone, nella buccia farinosa di un’anguria, in un agglomerato di piatti sporchi e abbandonati…di volta in volta attraverso la ceramica, l'olio su tela, la materia organica più trash."
@bertozziecasoni
@daniel_spoerri
@palazzodiamanti
@galleriagaburro
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Mlb-Galley, dialogo, Ferrara
Omniars Magazine : Imola. Bertozzi e Casoni Tranche de vie a Palazzo Tozzoni Museo San Domenico e Rocca Sforzesca di Imola Musei - https://omniars.blogspot.com/2023/10/Imola-Bertozzi-e-Casoni-Tranche-de-vie-a-Palazzo-Tozzoni-Museo-San-Domenico-e-Rocca-Sforzesca-di-Imola-Musei.html -
Bertozzi & Casoni è una società fondata nel 1980 a Imola da Giampaolo Bertozzi (1957) e da Stefano Dal Monte Casoni (1961-2023).
Le loro opere si muovono nel solco della tradizione dell'arte, facendo emergere rinnovate forme significanti, tra ancestrali simbologie e nuovi idoli contemporanei.
Tra insolite composizioni e sorprendente capacità di mimesi, la sapienza tecnica sfida incessantemente la materia ceramica, indagando tutto ciò che appare caduco, transitorio e impermanente.
Rifiuti e scarti si stratificano e si alternano alla grazia e alla potenza di forme vegetali e animali, continuando a rinnovare la grande categoria artistica della vanitas e interrogando silenziosamente la natura della condizione umana.
La critica, i musei e le più importanti gallerie d'arte nazionali e internazionali si interessano al loro lavoro.
Tra le occasioni espositive si ricordano: Tate Liverpool, Quadriennale di Roma (2004), Sperone Westwater, New York (2005, 2010, 2015), Ca' Pesaro, Venezia (2007), Castello Sforzesco, Milano (2008), Biennale di Venezia (2009, 2011), All Visual Arts, Londra (2012), Museum Beelden aan Zee, l'Aia e Beck & Eggeling, Düsseldorf (2013), Palazzo Te, Mantova (2014), Expo, Milano e Mambo, Bologna (2015), GAM, Palermo e Macist, Biella (2016), Museo di Palazzo Poggi, Bologna e Pinacoteca Civica, Ascoli Piceno (2017), Rossi & Rossi Gallery, Hong Kong (2018), Marca, Catanzaro e Museo Morandi, Bologna (2019), Complesso di Sant’Agostino, Pietrasanta (2020), Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (2022).
Omniars Magazine : Imola. Bertozzi e Casoni Tranche de vie a Palazzo Tozzoni Museo San Domenico e Rocca Sforzesca di Imola Musei - https://omniars.blogspot.com/2023/10/Imola-Bertozzi-e-Casoni-Tranche-de-vie-a-Palazzo-Tozzoni-Museo-San-Domenico-e-Rocca-Sforzesca-di-Imola-Musei.html - -
Manifesta ArtMag : Mlb Gallery Funambolismi Tra Bertozzi e Casoni e Spoerri in un dialogo con Achille Funi a Ferrara - https://manifesta7.blogspot.com/2023/10/Mlb-Galley-Funambolismi-Tra-Bertozzi-e-Casoni-e-Spoerri-in-un-dialogo-con-Achille-Funi-a-Ferrara.html - da Francesco Bonazzi -
UrlTube Magazine - Achille Funi a Ferrara Palazzo dei Diamanti Un maestro del Novecento tra storia e mito inaugurata la mostra - https://facebooktwitteryoutubeflickr.blogspot.com/2023/10/Achille-Funi-Ferrara-Palazzo-dei-Diamanti-Novecento-inaugurata-la-mostra.html -
Manifesta ArtMag : Mlb Galley Funambolismi Tra Bertozzi e Casoni e Spoerri in un dialogo con Achille Funi a Ferrara - https://manifesta7.blogspot.com/2023/10/Mlb-Galley-Funambolismi-Tra-Bertozzi-e-Casoni-e-Spoerri-in-un-dialogo-con-Achille-Funi-a-Ferrara.html - da Francesco Bonazzi -
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